martedì 8 febbraio 2011

Primo giorno

Martedì  8febbraio. Ore 6.00 a.m. Luogo: casa Effe. Ambiente:camera da letto. La casa giace nel più totale silenzio.
La nostra Grieta sta sognando un uomo misterioso che vuol sparare una cannetta di plastica nella tempia di Kenau Reeves. Il disgraziato ingaggia una colluttazione con lo sparacchiatore folle, strilli beduini e mosse di kung-fu si sprecano. Improvvisamente le urla del povero Kenau vengono disturbate da un rumore fastidioso...un cicalino...no, sembra un trillo...una specie di allarme...aspetta che sta diventando una sirena anti-aerei.è il campanello della porta. Non quello di casa Reeves, bensì quello di casa Effe.Grieta apre un occhietto cisposo e guarda Arturo al suo fianco giacere in uno stato che oserebbe definire quasi comatoso. Investita da copiosi spruzzi di spirito di sacrificio decide di alzarsi, per trascinarsi ciabattando fino alla porta e scoprire quale genere di catastrofe globale imminente possa spingere un essere umano a bussare alla porta di un ignaro disgraziato alle 6 del mattino. Il rincoglionimento mattutino le impedisce perfino di focalizzare mentalmente la propria mise(un paio di mutande e una maglietta dei Ramones in technicolor). Aprendo la porta si materializza agli occhi di Grieta un uomo vestito di verde, sul puzzolente andante, con un paio di orripilanti zoccoli di gomma rosa ai piedi. Apendo l'altro occhietto cisposo Grieta riesce a identificarlo con una faccia malauguratamente nota, quella del vicino di casa (che per comodità chiameremo Monsieur Vert). Il buon uomo, con la sua vocetta stridula e sgradevole, inizia a sciorinare una caterva di parole contro la Nostra (che vorrebbe schiantarsi a terra fingendosi morta, ma si astiene). Il signor Verde sostiene, infatti, di non riuscire a dormire a causa della notevole confusione proveniente da casa Effe. Grieta accenna ad un mezzo sorriso per sondare la possibilità che si tratti di uno scemissimo scherzo, che ci sia una telecamera nascosta da qualche parte e che un altro imbeclle possa saltar fuori da un momento all'altro gridando: "C'est une blague!". Ma Monsieur Vert non ride e, a questo punto, nemmeno più Grieta, che invita l'amabile vicino a spiegarle meglio questa simpatica storiella. E l'omino elenca tutta una serie di rumori molesti che proverrebbero dalle quattro mura Effe, tra cui-citerò nell'ordine-:un vociare di tono maschile, il tamburellare di un paio di tacchi di legno e il cozzare di pentolame vario. Tra un rimprovero per i presunti disturbi arrecati negli ultimi quattro mesi e l'altro Grieta (a chiappe praticamente all'aria) viene colta da un raptus nervoso e trascina quel nano da giardino mancato di Mister Green dentro casa. Il becero prova a opporre una flebile resistenza ma viene tirato per un braccio fino alla camera da letto, dove giace l'indecente spettacolo dell'Arturo dormiente. Dopodichè la visita guidata modello"fast and furious" procede fino al mobile delle scarpe per campionare rapidamente gli articoli presenti e constatare che non vi è alcuna traccia di tacchi di qualsivoglia genere (tenuto conto anche che la Nostra è alta centottantatrè centimetri e Arturo non ha propensioni al travestitismo). Il tour si conclude con una visita alla cucina per ammirare i piatti incatastati nel lavello dalla sera prima e con l'accompagnamento di Monsieur Vert (insolitamente taciturno) sull'uscio della porta.Sbam. Grieta si rinfila sotto le coperte, trionfante. Poggia la testa sul cuscino. Chiude gli occhi. Drindrindrindrin.La sveglia.

4 commenti:

  1. ancora non so se sia peggio il sogno o quello che è successo dopo...

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  2. quello che è successo dopo, sicuramente!! il sogno a base di kung fu era pur sempre un sogno, il mio vicino una triste realtà!!

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  3. Oooh ma che simpatico vicino di casaaaa..... ahahhah!

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  4. no, io davvero non ho più parole per quest'uomo...e non è nemmeno la prima volta che fa di questi simpatici siparietti, ma almeno le altra volte si era limitato ad orari più consoni per esternare le sue baggianate!

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